Anzano degli Irpini, ora Anzano di Puglia

Secondo il grande clinico, De Renzi, la Capitanata, negli anni dal 1824 al 1828 è "la provincia più insalubre del Regno di Napoli". Siamo alla vigilia delle grandi epidemie di colera e tuttavia, a causa della depressione economica, non vi sono fondi per la costruzione dei camposanti fuori le mura, come da anni aveva prescritto l’editto di Saint-Cloud.

Nel 1837, gli "Specchi dei nati e morti della malattia dominante in Anzano" danno una media di tre casi mortali al giorno. Il paese non ha luogo per le sepolture e, della situazione, si sdegna l'incaricato del Vescovo, in visita apostolica: "ho riprovato il massimo dolore dell’animo, che i cadaveri non si seppelliscono né nelle Chiese, né nei Camposanti, ma all’aperta campagna, senza recinto o mura, e senzacchè il luogo sia benedetto”.

Le notizie storiche, sull’avanzata dell'Acholera morbus nella provincia di Capitanata, sono tratte dal fondo documentario: Intendenza e governo di Capitanata, Sanità pubblica. I dati ufficiali, comunicati dall'Intendente di Foggia al Ministero degli Interni di Napoli, riportano, per il comune di Anzano alla fine dell'epidemia, il 19 ottobre 1837: 89 casi e 42 morti. Nella provincia, su di una popolazione di 312.433 individui, si contarono ben 11.374 morti.

Superata l'emergenza epidemica, si torna all'organizzazione sanitaria: nei comuni è istituita la Commissione Sanitaria ed anche la Giunta di Vaccinazione. Da parte del professore condottato sono redati gli Stati degli infermi, nonché gli Stati delle Vaccinazioni. Dal 1837 al 1841 troviamo redatti gli Stati da quattro medici che si sono succeduti negli incarichi delle condotte: dr. Filippo Vitale, dr. Stefano Melino da Carife, dr. Vincenzo Contillo da SantAgata e di. Maulucci. Gli Stati del 1844 sono a firma del dr. Mastrangelo.

Nel 1851, è in atto una epidemia di vaiolo e, nel settembre, il Reale Istituto Centrale Vaccinico di Napoli invitava “l’intendente di Capitanata a.far porre in esecuzione per Anzano tutto ciò che il Regolamento di Sanità dispone per le epidemie di vaiolo, non escluso l’esaurimento delle masse non vaccinate. "Nella vicenda interverrà il noto clinico, professor Salvatore De Renzi, perché in Anzano il vaiolo sia sollecitamente espiato. Nell'anno 1855, si verifica una recrudescenza di epidemia colerica. In Anzano, dal 3 all'8 novembre, si contano 125 colpiti e 19 morti.

Alcune copie dei documenti relativi all’epidemia di colera in Anzano sono visualizzabili dal menu “documenti”