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I dati riportati sono abbastanza eloquenti e profondamente dolorosi, perché dietro di essi bisogna saper vedere tutto il dramma umano, affettivo, di disagi di ogni genere, che nascondono questi cittadini anzanesi che, spinti dal bisogno e dal desiderio di lavoro, sradicati violentemente dalla propria terra da una mano crudele che si chiama ingiustizia sociale, son dovuti trasferirsi all’estero definitivamente! Abbiamo oggi una numerosa colonia anzanese negli Stati Uniti d’America, nello Stato del Massachusetts, a Boston e dintorni, dove si recarono i primi emigranti anzanesi alla fine del secolo scorso ed agli inizi di questo secolo; un’altra colonia numerosa si trova in Canada, a Toronto, nell’Ontario, ove sono andati immediatamente dopo la seconda guerra mondiale: una colonia v’è pure in Argentina, a Buenos Aires e Mar del Plata, formatavisi dopo la prima e la seconda guerra mondiale; un’altra colonia, infine, ahi!, s’è formata nella lontanissima Australia, a Melbourne, Sydney ed Adelaide; vari nuclei familiari si sono, poi, stabiliti definitivamente nei paesi europei di Francia, Germania, Inghilterra e Svizzera; in questi ultimissimi anni molte famiglie di Anzano, quelle più giovani, vanno trasferendosi nell’interno d’Italia, verso zone più industrializzate, quali Prato, Torino, Milano, Bologna ecc.
Questo continuo salasso, sempre doloroso sotto ogni aspetto, ha fatto si che ultimamente il paese di Anzano sia venuto a diminuire sempre di più demograficamente: questa ripetizione è fatta con tanta amarezza del cuore, e per il paese che va rimpicciolendosi, e per le sofferenze di chi è costretto ad emigrare da Anzano. La lingua batte dove il dente duole!
Ma sotto il lato urbanistico, sotto quello socio-culturale, sotto quello di civiltà in genere e di bellezza in ispecie, ha fatto e sta facendo progressi immensi, meravigliosi, in questo secondo dopoguerra, come nessun altro paese nei dintorni, tanto da essere completamente diverso, quasi irriconoscibile per chi lo rivede a distanza di anni: ciò è letteralmente vero, non frutto di solo amor patrio di me che scrivo, e ne fanno prova gli emigranti che rientrano a distanza di anni e qualche forestiero che vi ritorna dopo anni, anche lui. Tutto questo progresso meraviglioso è merito - bisogna riconoscerlo con onestà, a viso aperto, a fronte alta - dei Governi centrali democratici succeduti alla seconda guerra mondiale e delle Amministrazioni democratiche locali!
Notizie più precise e più vaste, intanto, possono desumersi dall’Archivio Parrocchiale.
Solamente al 1793 - come si è detto - rimontano i primi registri parrocchiali compilati dall’allora Cappellano Curato D. Ciriaco Rossi. Risulta con certezza da notizie assunte a varie fonti, confermate dal documento del vescovo di Trevico Onorato Buonocore, di cui si è parlato innanzi, a pag, 71, che prima di Don Ciriaco Rossi nessun altro sacerdote c’è stato ad Anzano e che la S. Messa, allora, veniva celebrata da un sacerdote che veniva da Accadia solamente la domenica e le feste.
Don Ciriaco Rossi è stato il primo Arciprete di S. Maria di Anzano, colui che fece ricostruire ab imis, in sostituzione di quella primitiva, angusta e malfatta, la grande e massiccia chiesa parrocchiale a tre navate, dedicata pure a S, Maria di Anzano. La tradizione in proposito è ancor viva nel popolo anzanese: chiunque si allontanasse da Anzano e poi rientrasse, per motivi di lavoro nei campi o per qualsiasi altro motivo, portava con se, sulle spalle («O tempora, o mores»! ) almeno una pietra, un masso quanto più possibile grande, prelevati nei torrenti o «valloni», per la costruzione della chiesa... Quella chiesa poi cadde col terremoto del 1930, Il nominato D. Ciriaco Rossi, membro di una delle pochissime famiglie di «signori» di Anzano, dotò la chiesa stessa di rendita per legati di Sante Messe, con donazioni di terreni; egli firma il primo atto di battesimo, in qualità di Cappellano Curato, il 17 ottobre 1793 e poi, quale Arciprete-Parroco, l’8 ottobre 1820.
La Cappellania Curata, quindi, fu istituita nel 1793; il Comune autonomo da Trevico fu fatto nel 1810; l’Arcipretura Curata, nel 1820.
Del 21 novembre 1820 trovo il primo ed unico documento importante di questa parrocchia: «Ciriaco Arciprete Rossi del Comune di Anzano Provincia di Capitanata Diocesi di Lacedonia nel Regno di Napoli supplica» ed ottiene dal Santo Padre Pio VII, con rescritto della S. Congregazione competente, l’indulgenza plenaria perpetua applicabile anche ai defunti, da potersi guadagnare nella festa della Purificazione (2 febbraio) e per tutta l’ottava, con la visita alla chiesa di S. Maria di Anzano. E’ il primo ed unico documento, come dicevo, di questa parrocchia; ha una grande