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Fr. Serafino Montorio in «Zodiaco di Maria » (Napoli - Tip. Paolo Saverini, 1715), a pag. 356, scrive:
«La terza immagine di Maria, che vien venerata in questa diocesi (di Trevico) dicesi di Anzano. Non più di 6 miglia lungi dalla città di Trevico era anticamente una gran terra, ma poi distrutta dagli infortuni del tempo, oggi è un feudo della Mensa Vescovile, con titolo Baronale. In questo luogo vedesi una chiesa, nella quale adorasi un’altra statua di legno dorato della Vergine settipalmare, come l’antecedente (quella di S. Maria delle Fratte, di cui ha parlato in precedenza), e di eguale antichità. Vi si celebra la Festa il secondo giorno di Pentecoste, portandosi processionalmente il Capitolo, Clero e Popolo della Città (di Trevico), e suoi convicini. Il principale e più frequente beneficio, che la Vergine santissima si compiace compartire per mezzo di quel miracoloso Simulacro è il concedere secondo il bisogno, la pioggia, o la serenità, quando viene richiesta da divote Verginelle, che vi vanno in processione per tale effetto. La chiesa è servita da un Romito, che vive mendicando per le Terre e Ville convicine. Conchiudo, quindi, col divoto Idiota (In Prop. De Contemp. Vir.): Maria diligit dilegentes se, immo sibi servientibus servit».