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Anzano nella attuale realtà
Relazione dell'amministrazione comunale - Il sindaco Dott. Mariano Melino
Si ritiene utile e doveroso, in occasione della approvazione del 10° bilancio dell'Amministrazione Comunale 1976, rendere un conto morale ai cittadini di Anzano, che prima nel novembre 1966 e poi nel novembre 1972, contribuirono a portare al Comune una amministrazione democratica cristiana.
Ciò lo si fa di buon grado per un duplice motivo: il primo per portare a conoscenza di quanto l'attuale e la precedente Amministrazione Comunale hanno realizzato con l'appoggio e l'incoraggiamento dei cittadini, il secondo per documentare quanto una classe dirigente, volitiva e capace può positivamente rendere alla comunità e farla crescere civilmente, culturalmente, in democrazia e in libertà.
La partecipazione, il consenso, la fiducia, l'incoraggiamento e lo stimolo critico dei cittadini, in molte circostanze, si sono resi indispensabili e necessari, tanto che sempre più impegnato si è sentito l'amministratore della cosa pubblica. Questi, infatti, ha potuto realizzare proprio qui importanti opere, sì da additare il nostro Comune come modello di efficienza amministrativa e realizzatrice, pur in un contesto generale difficile, complicato, depresso e svantaggiato, quali sono tutti i Comuni montani e in particolare del nostro Sub-Appennino Dauno.
Ma tutto ciò che si andrà ad esporre, è da premettere, non sia minimamente interpretato come segno vivo e palese di mera presunzione o di esaltazione campanilistica, ma unicamente per offrire modestamente un contributo costruttivo alla edificazione, non di una illusoria e utopistica « cittadella » dell'avvenire, ma di una comunità che si adegua e vive al passo coi tempi.
Le realizzazioni sin qui conseguite e le impostazioni di già affrontate ci confortano che abbiamo tutti lavorato coerentemente ed efficacemente per « un Anzano migliore », secondo una chiara volontà: la comune aspirazione a conseguire un modello di vita sempre più rispondente al contesto sociale locale e nazionale.
Quelli che sono stati i programmi tracciati dalle due amministrazioni all'inizio o in occasione delle competizioni elettorali amministrative del '66 e del '72 sono stati largamente superati ed il tutto può ritenersi ormai andare oltre le previsioni.
Ma l'incalzare degli eventi e delle situazioni, in momenti di congiuntura e di difficoltà nazionali e mondiali, induce a caute ottimistiche previsioni, per il prossimo avvenire e di certo ora occorre un approfondimento di quel che si è riusciti ad essere, di quali traguardi è possibile raggiungere e di tutto il fattibile, ed in ciò, forse, lo sforzo e l'impegno maggiore di tutti, cittadini e amministratori.
Dieci anni circa non spesi male, utilizzati alla insegna della più fattiva presenza sul piano della interpretazione viva delle esigenze della popolazione anzanese, della risoluzione dei problemi e delle esigenze della popolazione; dieci anni per un bilancio amministrativamente attivo e denso di contenuti reali e positivi.
Non vi è stata materia che I ‘Amministrazione abbia trascurato o tralasciato, pur ammettendo non poche inevitabili o involontarie manchevolezze, per le quali si chiede venia a tutti, ma spesso si è andato al di là degli originari poteri locali, proprio perché, per una società in continua evoluzione, non si poteva pensare solo al Comune come Ente Locale a cui ricorrere soltanto per risolvere le cose possibili e con i mezzi e le occasioni locali.
Si è pensato al Comune visto sotto un aspetto nuovo, proiettato in una visione più vasta, fuori dal proprio angusto tenimento, in continua e dinamica trasformazione e anche come centro promozionale e vivificatore di impulsi territoriali, zonali.
Impegno e attività quindi, ideologico, economico-amministrativo e sociale, oltre che politico, il che, in un contesto sociale tumultuoso e inadeguato, ha indotto a gestire un potere che in realtà tale non è stato, nel senso tradizionale del disporre e dirigere, ma del ricercare, del muovere, promuovere, incentivare, attuare e creare, onde poi realizzare finalmente condizioni e fatti.
Non è stato e non è, quindi, d'ora innanzi, se modello amministrativo vogliamo pretendere aver creato, il gestire, in un sistema democratico e pluralistico, l'attività dell'amministrazione comunale in modo semplicistico e sprovveduto, proprio perché riteniamo, senza peccare di presunzione, di aver conseguito un risultato importante ed esaltante, contribuendo, cioè, a far maturare il popolo di Anzano nelle proprie coscienti e mai paghe aspirazioni, verso traguardi migliori.
Si può nelle vicende umane e per motivazioni varie anche non essere più amministratore, come le fatiche affrontate rendono auspicabile, ma non credo assolutamente che possano essere cancellati da altro inconscio amministratore e dall'animo del cittadino di Anzano i traguardi conseguiti dalle due Amministrazioni Comunali.
Ma se tutto ciò può dirsi in termini generali, sia consentito al Sindaco porgere un vivo ringraziamento a quanti hanno in questi anni collaborato con l'Amministrazione a tale edificazione, uomini di Governo, Parlamentari, autorità e funzionari centrali, regionali e provinciali consiglieri Comunali, colleghi di giunta, dipendenti comunali ed impiegati, progettisti e direttori di lavori, cittadini operosi e attivi.
Prima di trattare questioni strettamente amministrative, ritengo necessario trattare alcuni aspetti e proporre delle considerazioni di un certo interesse, riguardanti lo stato sociale e ambientale della comunità di Anzano.