Anzano degli Irpini, ora Anzano di Puglia

 

23 novembre 1980

La terra d’Irpinia… ha tremato
or sono quindici anni...
tante distruzioni, tanti lutti..,
tanti aiuti profusi...:
eppure ancora tante baracche,
tanta gente che aspetta, che spera....!
E’ l’uomo...tra tanti giri viziosi
che si perde...si disperde,
asservito alla megamacchina
della tecnica, della burocrazia...
del suo egoismo...!
E così andiamo avanti…pazienti...
all’infinito...!

In campagna

La mia casetta in campagna
ricostruita col terremoto
ha quasi trent’anni:
isolata, ai margini del paese,
quieta, tranquilla, senza rumori,
solo allietata da cigolii di uccelli
e da cicale stridule...;
incolta è la campagna dintorno
tutto in abbandono...
anzi lo Stato dà premi
per i terreni non coltivati...:
un altro dei tanti paradossi!
Pochi si dedicano ai campi,
solo vecchi, donne anziane,
pur con tante vie comode
ove le macchine sfilano veloci...
Quale contrasto col passato
quando tutto si faceva a piedi
ed a dorso di mulo...:
quanto sudore della mia mamma
del mio papà
che al primo canto del gallo
si mettevano in cammino
per arrivare a pieno giorno
al campo di lavoro...!
Eh sì, tutto era difficile allora,
i terreni fruttavano poco,
l’ufficiale giudiziario
era sempre lì alla porta...:
tutti lo temevano...
e noi ragazzetti festosi, contenti
lo seguivamo...
baldanzoso e fiero
quale vincitore condottiero...
della miseria...!

Misera era la vita di allora
solo l’emigrazione il rimedio...:

 

a frotte tutti partivano per l’America
lasciando mogli e figli...
molti ritornavano ricchi,
altri dimenticavano tutto...
anche il mio papà ha emigrato per decenni…!
Accentuata emigrazione
anche nel dopoguerra...;
in Australia, in Canada
hanno trovato fortuna...!
Ora la vita è migliorata,
i vari terremoti
hanno trasformato il paese:
tutti hanno una casa moderna!
Case comunque chiuse
strade vuote...:
tutti al lavoro in città,
in Svizzera, in Germania...:
son tutti vecchi i residenti!

Eh sì, anch’io già vecchio
ritorno ai patri lidi
e rimetto a posto la mia casetta...
è il richiamo della foresta!
E’ il solito problema del Sud
povero di strutture, di lavoro, di mezzi
ove solo la malavita
ha bilancio in attivo
prima col brigantaggio
oggi come mafia e camorra...!
Problema sempre vivo, pressante
Che non si risolve
Che allontana
Che fa fuggire tutta la gioventù:
come per me, così per altri…!
Ma fino a quando?
Eppure che aria fresca
Che pace, che poesia
Tra questi cari monti,
tra i miei alti e verdi pini…!

“Via lunga”

“Via lunga” non ti riconosco più...
non sei più mia...purtroppo!
Sono passato a salutarti
dopo tanti anni..:
come ti ho visto trasformata:
tutta vestita a festa
con palazzetti nuovi di zecca
che il terremoto a piene mani
ha elargito... per tutti;
anche tu ora sei percorsa
da macchine a motore..!
Tutto nuovo, bianco dipinto,
tutto con criteri moderni..:
una meraviglia...