son trent’anni che siamo lontani e tanto distanti...! So che tu mi guardi dall’alto mi proteggi...preghi per me..., io ti vedo solo in una tua foto l’unica che ho...in tuo ricordo... ora ti guardo…sei sul mio comodino a fianco al mio letto... ti godo cosi...vicina... con te...come una volta... quando mi accoglievi giovane studente che venivo in vacanza da Avellino... ti sedevi vicino al mio letto e mi raccontavi tutto... mi raccomandavi tante cose... un’ora...due ore... non me ne accorgevo...!
Anni ne sono passati ora sono vecchio anch’io... ma son sempre quel piccolo monello discolo, irrequieto che correva, saltava, si sfrenava che ti dava pure qualche pensiero... ma che ti voleva tanto bene... come allora...cosi oggi! Un “requiem”...oggi per te!
Mio padre
Ho conosciuto mio padre quando avevo sette anni…: era in America per lavoro… era il capo operaio di cantieri edili, lo è stato per quasi trent’anni! Ogni tanto veniva in Italia E poi ripartiva Con casse piene di formaggio…! Me lo ricordo ancora…: non alto, tarchiato, bello con i suoi capelli ricci rosso vivo con la sua faccia tutta rossa venata qua e là di sangue con grosse labbra tumide, violacee.,. elegante con la sua cravatta smargiante... allegro, festoso... duro nel contempo! Ricordo i suoi occhi celesti piccoli, penetranti... che parlavano da soli...! Ho passato quasi mezzo secolo con lui...: quanta storia personale, familiare buona...e cattiva...!
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Ora è passato un quarto di secolo dalla sua dipartita... eppure vivo è nella mia memoria...: viva, potente la sua parola austera la sua figura rude nel suo richiamo severo nei suoi giudizi...! Ritornò in Italia nel “trenta” e da allora non si è più mosso… ha fatto l’esattore delle imposte e poi l’agricoltore in proprio... Era un vulcano di energia: tutto si muoveva intorno a lui... era il dinamismo in persona e voleva gli altri alla stessa maniera; odiava i lenti...gli sfaccendati, quelli che volevano solo avere senza dare...; ligio nei suoi compiti, nei suoi doveri onesto, trasparente nei suoi affari; grande di animo per i buoni violento con i prepotenti...: aveva una forza da leone... e dove non poteva la legge erano i suoi pugni che decidevano... da vero americano...: era temuto per questo ma rispettato soprattutto, tutti gli volevano bene... anche se avversari non mancavano!
Gli piacevano le donne... ma era sempre a casa a tavola a mezzogiorno e sera, la famiglia era il suo punto fisso... su questo non deviava... voleva tutti attorno a sè... a tavola si discuteva di tutto del presente, del passato, del futuro... tutto si decideva lì.... con voce pacata, seria, solenne richiamava, ammoniva, spronava indirizzava soprattutto...! Nel lavoro era instancabile... dava lavoro a tutti non c’era giorno che non avesse operai cui la povera mamma doveva dar da mangiare...! Costruiva per se, per la famiglia, per il suo modesto patrimonio, ma quanto pane, quanto lavoro dava a tutti, quanti soccorsi materiali quanto sostegno morale per chi ne aveva bisogno... a tutti era aperta la sua casa...! Era più quello che dava
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