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Ricostruzione della facciata e del campanile della chiesa fatta costruire agli inizi del 1800 dall'arciprete Ciriaco Rossi e poi crollata in seguito al terremoto del 23-7-1930
A tal proposito così scrive Monsignor Rocco Staffiere: Don Ciriaco Rossi è stato il primo Arciprete di S. Maria di Anzano, colui che fece ricostruire ab imis, in sostituzione di quella primitiva, angusta e malfatta, la grande e massiccia chiesa parrocchiale a tre navate, dedicata pure a S, Maria di Anzano. La tradizione in proposito è ancor viva nel popolo anzanese: chiunque si allontanasse da Anzano e poi rientrasse, per motivi di lavoro nei campi o per qualsiasi altro motivo, portava con se, sulle spalle («O tempora, o mores»! ) almeno una pietra, un masso quanto più possibile grande, prelevati nei torrenti o «valloni», per la costruzione della chiesa... Quella chiesa poi cadde col terremoto del 1930.
Il nominato D. Ciriaco Rossi, membro di una delle pochissime famiglie di «signori» di Anzano, dotò la chiesa stessa di rendita per legati di Sante Messe, con donazioni di terreni; egli firma il primo atto di battesimo, in qualità di Cappellano Curato, il 17 ottobre 1793 e poi, quale Arciprete-Parroco, l’8 ottobre 1820.
La Cappellania Curata, quindi, fu istituita nel 1793; il Comune autonomo da Trevico fu fatto nel 1810; l’Arcipretura Curata, nel 1820.
Del 21 novembre 1820 trovo il primo ed unico documento importante di questa parrocchia: «Ciriaco Arciprete Rossi del Comune di Anzano Provincia di Capitanata Diocesi di Lacedonia nel Regno di Napoli supplica» ed ottiene dal Santo Padre Pio VII, con rescritto della S. Congregazione competente, l’indulgenza plenaria perpetua applicabile anche ai defunti, da potersi guadagnare nella festa della Purificazione (2 febbraio) e per tutta l’ottava, con la visita alla chiesa di S. Maria di Anzano. E’ il primo ed unico documento, come dicevo, di questa parrocchia; ha una grande importanza, e di carattere spirituale per i fedeli, e di carattere onorifico nei riguardi dei paesi circonvicini, trattandosi d’un privilegio papale alquanto raro che venne e viene chiamato «giubileo perpetuo»; esso è stato da me rinvenuto nell’originale e viene qui trascritto ad litteram, per la storia presente e futura:
«B.mo Padre
Ciriaco Arciprete Rossi del Comune di Anzano Provincia di Capitanata Diocesi di Lacedonia nel Regno di Napoli umilmente supplica la S.V., perché voglia degnarsi concedere la Indulgenza Plenaria perpetua per la Festività della Purificazione di Maria SS.ma nel giorno due di febbraio applicabile anche ai fedeli Defunti, e da lucrarsi da’ Fedeli, che ritamente disposti visiteranno la Chiesa Parrocchiale di detto Comune, e ciò per lo spazio di otto giorni prima ed otto dopo la detta festività. Che... (così chiude la supplica, con la firma)».