Sul parto di una mula
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Sul parto di una mula nel comune di Anzano in Capitanata
Un fatto assai importante per le scienze naturali è quello che registriamo in questi atti - il parto di una mula - avvenimento molto raro di cui altra volta gravissimi autori àn sempre dubitato - Noi senza mettere un passo nella difficile quistione se la infecondità di siffatta specie ibrida sia positiva o relativa, ci limitiamo solamente a fare un racconto storico di quanto avveniva in Anzano.
Francesco Mastrangelo proprietario del Comune di Anzano comperava in Foggia nel 23 Maggio 1844, ultimo giorno di fiera, una mula da un industrioso abruzzese. - Era essa alta palmi 5 1/3 di pelame color castagno-scuro, di fattezze assolutamente di mula, e marcata alla spalla sinistra con le iniziali BA. Tenutala per alcun tempo in Anzano addicendola a vari ufizi, sia di lavorecci di campagna che per vettura, ebbe ad avvedersi, che l'addome dell'animale assai ingrossavasi; e temendo essere in campo una idropisia, giacchè rifuggiva dalla mente del proprietario che una mula avesse potuto procrear figliuoli, pensò smetterla: e poiché in un vicino Comune nel 15 luglio celebravasi una fiera, divisò in quella condurla e venderla anche con iscapito di prezzo.
Ma qual fosse la sua sorpresa, la sua meraviglia, il suo spavento, allorché la mattina del 15 luglio 1844 aprendo la stalla, per togliere l'animale e portarla in fiera, la trovasse in compagnia di un muletto il quale cercava suggere l'abbondante latte materno non è a dirsi e la madre divaricava le gambe e le sollevava per facilitare il figliuolo nel succhiare comodamente, e del quale era cosi gelosa che scalcitrava anche verso il Mastrangelo quando voleva troppo da vicino esaminare il nato.
Immantinenti il Mastrangelo corse ad annunziare al paese il fatto straordinario; e subitamente il popolo trasse a folla per sicurarsi di quello che aveva sempre tenuto per impossibile.
II Sindaco del Comune scriveva siffatte tutte cose al Sottintendente del Distretto di Bovino ed esso funzionario le partecipava al signor Intendente della Provincia il quale mettendo quella importanza che dovevasi ad un tale affare, mentre ne ragguagliava l'Eccellentissimo dell'Interno, spediva in Anzano il veterinario della Provincia D. Eugenio Cito, per portare le sue osservazioni sul nato e su la madre. Poiché per noi furono dette le fattezze della mula, seguiremo il veterinario nella descrizione del figliuolo.
«ll neonato di giorni 14 presentasi tutto scherzoso attorno la madre, ed essa divarica le gambe onde prestarsi alla suzione del figlio, e sul quale è così gelosa che scalcitra contro chiunque si avvicini per osservarlo. Al primo aspetto e senza l'occhio della scienza, osservato di dietro l'indicato picciuolo, che in guisa tal mi sipresentò, non vidi un muletto, ma bensì un puledrino, avendo una bella groppa arrotondata: dorso e reni da cavallo; unghie similmente; coda fornita fino dalla sua origine coggigea, a somiglianza dell'asino, sebbene fossero i crini non lunghi ma folti ed irsuti. E passando in esame il rimanente del corpo del detto animale,ed osservandolo di faccia non esitai dire avere il d'uvanti di Mulo; e ciò dalle orecchie bastantemente lunghe, sebbene ben piazzate; picciolo ciuffetto da mulo su la somnità della fronte, la quale è un po' larga e prominente verso la parte superiore da sembrar gibbosa: naso molto stretto e narici similmente, ed arrotondato da formare calando in basso un cono troncato in punta: collo corto criniera intagliata, sottile e guernita da crini disposti verticalmente; il petto non stretto; le unghie del bipede anteriore danno più di mulo>>.* E portava opinione il relatore che un cavallo avesso dovuto esserne il padre, mentre a quell’animale avea il muletto più relazioni di forme. Ed affinché tutti potessero avere conoscenza di questi animali, ne diamo nella tavola annessa al presente volume gli esatti disegni fatti per ordine di S. E. il Ministro Segretario di Stato degli affari interni, che nell'interesse della scienza degnavasi rescrivere al Signor Intendente della Provincia, essere sua volontà di acquistare la Mula ed il figliuolo per tenersi nella Capitale; ne aprisse le trattative col proprietario Mastrangelo: ma le costui pretensioni àn fatto rimanere ineffettuita la contrattazione.
Il Ch.D. Ferdinando de Nanzio Direttore della scuola veterinaria di Napoli osservava nel 2 giugno di quest'anno 1845, la Mula ed il muletto nella taverna di Montaguto messa sul cammino consolare tra Napoli e le Puglie e precisamente nel Vallo di Bovino; e dopo aver portato le sue osservazioni, rimanendo sorpreso che il figlio di soli 11 mesi avesse superato la madre nell'altezza, ne formava oggetto di una dotta scrittura che presentava nella sezione di zoologia e storia naturale del 7° Congresso Scientifico Italiano. Il proprietario Mastrangelo sommetteva la mula al salto di valido cavallo, e dopo l'accoppiamento perdeva l'abbondante latte - Quale argomento di scientifiche disaminazioni si offrirebbe se la mula concepisse una seconda volta?
F.Della Martora