ricordo quella tavola pitagorica che non mi andava giù..., un giorno mi passo dal primo all’ultimo banco il banco dei “ciucci”... inflessibile fu mio padre, mi legò per una giornata all’inferriata… mi salvò solo mio nonno…; quanti libri ci distribuì... ma che non capivamo... le poesie del Parzanese, della sua Ariano...! Dolci cari ricordi... eppure è da lì che son partito... e cammino ne ho fatto...!
Il banco
Avevo poco più di sette anni, ero alle prime classi elementari, mio padre mi fece il banco che conservo geloso nella mia casa in paese… sempre a vista! E’ un banco dozzinale: di certo l’artigiano di allora non aveva conoscenze ergonomiche non sapeva misurare per età la “distanza, la differenza” per l’armonico sviluppo corporeo; ha un leggio inclinato un grosso cassettone per i libri un sedile attaccato senza spalliera... alto, scomodo...: io ci stavo a fatica... non lo odiavo, ma lo fuggivo.
Mi par di vedermi ancora lì piccolo bambino di una volta discolo, irrequieto con voglia solo di correre... mentre i miei compagnelli mi chiamavano dalla strada: era un supplizio... me lo ricordo ancora... ma mio padre era inflessibile...!
Eh si, aveva grandi progetti per me, mi parlava, mi invogliava, voleva che io ne sapessi di più...: e difatti piano piano m’affezionai presi a ben volere il banco… e così…eccolo qui lo conservo ancora geloso, l’unico forse mobile di casa patema che mi è rimasto... troneggia ancora nel mio salone di casa mi parla ancora...
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mi ricorda i vecchi tempi: è un colloquio muto tra noi che continua all’infinito! E’ soddisfatto del mio successo, ha contribuito davvero anche lui... vuole essere ringraziato... ne ha diritto... ma dov’è la riconoscenza?
Sta lì come monito pronto ad accogliere altri bambini…! Eh d, può essere ancora valido... anche se i bambini di oggi ignorano il banco...purtroppo!: Forse è più semplice un tavolino ed una sedia che ognuno adatta come vuole...; manca pero il banco come “istituzione”, simbolo, perché è solo il banco che isola, che crea l’attenzione, che permette il colloquio con i Grandi della cultura, che esige concentrazione silenzio...rispetto! Di certo il banco rimarrà a casa ancora al suo posto: chissà se i miei nipotini non lo ameranno anche loro?
Il vocabolario
Tutta la mia mente è un vocabolario... di parole, di fatti, di affetti, di fantasie... che riassume tutta una vita: parole che comunicano che formano frasi...aggregazioni... fonte perenne di pensiero...di idee di sapere...di sogni! Ognuno ha un suo vocabolario... la vita t un vocabolario globale, comune...di tutti! Trovo tutto nel nuovo vocabolario che oggi ho comprato… tanto caro esso mi è... questo come i tanti che ho: non so vivere senza vocabolario che è sempre accanto a me qual fido amico e compagno di vita…di pensiero...., che da bambino mi segue mi sostiene...mi salva...; vecchio e sempre giovane
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