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storici, nei marmi e nelle monete», che cosa possiamo pensare ed aspettarci, allora, da tutte le altre prove apportate, giacchè quella lapide è tutta e solamente una prova della nostra tesi, cioè che l’Anxanum Frentanorum non è per niente affatto l’attuale Lanciano?
Che Lanciano discenda da Anxia, o da Anxa, ripeto; che abbia una sua storia gloriosa; che sia ricca di vestigia antiche io non lo metto in dubbio. Ma che Lanciano abbia a vedere qualcosa con quella lapide marmorea..., questo no, lo nego senz’altro con forza ! Ed affermo che leggendo il libro del Renzetti ho trovato, dalla prima all’ultima pagina, solamente congetture sue, per nient’affatto suffragate da prove probanti!
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Passo ora ad esaminare il dotto, ponderoso volumetto di Igino Raimondi sui Frentani:
è un libro che ho letto con piacere, perché dimostra uno studio serio e profondo, di esso non posso che tessere l’elogio, anche se dovrò fare delle riserve, dovute esclusivamente al grande amor patrio del suo autore (egli deve essere con ogni probabilità di Lanciano o delle immediate vicinanze! ) ed all’altrettanto grande amor patrio mio (che sono di Anzano! ).
Affermato e dimostrato che i Frentani erano parte dei Sanniti, egli dice testualmente (Cap. I): «I monti del Sannio dominano le pianure Frentane, che hanno origine alle loro falde e si allargano fino al mare... Pare più che probabile che la prima sede che occupassero i Frentani sia stato appunto il lato più orientale della regione (sannitica, preciso io)..., il territorio, cioè, che giace a nord del fiume Frento, poiché questo estese il proprio nome alla regione ed al popolo».
Son d’accordo e desidero sottolineare queste prime affermazioni, anche se sento puzzo di bruciato ed arriccio il naso di fronte a quel « a nord del fiume Frento »: no, non è a nord., ma lungo il bacino del Fremo e piuttosto a sud di questo fiume che vissero i Frentani. Lo stesso Raimondi, infatti, dice subito dopo, a pag. 13: « Di un monte chiamato Liburno, posto presso il confine meridionale del Sannio, nella regione Frentana, parla Polibio, dove dice che Annibale giunse a Geronia » ecc. ecc.: la regione Frentana, dunque, sta presso il confine meridionale del Sannio, si estende nella pianura posta piuttosto a sud del Frento... A pag. 14, in nota, dice ancora, riferendo il pensiero del Pais nella “Storia della Magna Grecia”: «I Liburni nell’età più antica occupavano le coste del Piceno e quelle dei Frentani accanto ai confini degli Japigi, del Gargano e della Puglia». E come se ciò non bastasse, a pag. 15 l’illustre Raimondi aggiunge: «Abbiamo già notato come Scylace, descrivendo l’aspetto d’Italia, qual’era nella prima metà del IV sec. a.C., dice che il Sannio si estendeva dall’uno all’altro mare, dal Tirreno, cioè, all’Adriatico».
Con facile sillogismo concludo io così: atqui i Frentani vengono da tutti detti « gente sannitica », ergo i Frentani si trovavano nel Sannio, presso l’Adriatico, in continuità territoriale, quindi nel territorio posto lungo il bacino del Frento, non esclusa la piana a sud di questo fiume.
Tutto ciò assodato circa il posto geografico occupato dai Frentani, salto a piè pari i capitoli 2° (Storia civile dei Frentani) e 3° (Condizioni politiche dei Frentani), per trattenermi su quanto in particolare il Raimondi dice su « Anxanum» (pag. 139 e segg.): è quanto principalmente interessa e quanto è valso in me a far diminuire gran parte dell’altissima considerazione verso l’illustre autore!
Ecco cosa scrive il Raimondi: «Altra città ragguardevole dei Frentani fu Anxanum, l’odierna Lanciano... Sulla ubicazione dell’antico oppidum discordano tra loro i patri topografi... Il Renzetti nel secondo capitolo del suo lavoro su Lanciano tratta distesamente della controversia... Sebbene queste sue prove non siano tutte accettabili, essendo, anzi, la maggior parte, poggiate su epigrafe false, pure è ormai indiscutibile che Lanciano sorge sulle rovine dell’antico centro frentano. Oltre ai ruderi di antico fabbricato romano..., all’edificio sotterraneo.. . , alle vestigia di muraglie romane e di pavimenti... ci dan ragione di crederlo il ponte d’età imperiale... e le varie lapidi genuine e le altre antichità raccolte nel perimetro dell’odierna Lanciano.
Anxanum (continua il Raimondi), mutando nel medioevo il nome, ha conservata adunque invariata l’ubicazione... L’oppidum viene ora denominato Anxa, ora Anxia, ora Anxanum nei monumenti e presso gli storici greci e latini... di quì parrebbe doversi assegnare due nomi ugualmente antichi alla città: Anxa o Anxia e Anxanum... Nel basso Impero il secondo nome (Anxanum) ebbe la prevalenza sull’altro e nel medioevo l’unione dell’articolo diede Lanxano donde Lanciano...».