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In agosto del 1462 viene rasa al suolo Accadia (28), Casaleandra (29). Né sorte migliore toccò ad Anzano, se nel 1487 risulta casale ufficialmente disabitato (30), con il suo territorio unito a quello di Trevico. Oltre alla guerra non si escludono altre cause: terremoto, peste, anche se le calamità naturali non spiegano la dispersione in quegli anni pressoché totale degli abitanti di Anzano, di Contra, di S. Pietro Olivola, di Santa Maria di Olivola.
Il declino demografico, quasi una desertificazione, coinvolge tutta la zona a Nord-Est di Trevico: gli antichi casali di Contra, di Anzano; il Castrum di S. Pietro Olivola e di Santa Maria di Olivola nel 1592 sono ridotti a semplici feudi (31).
Agli inizi del 1700 la vita ritorna in Anzano: le "...pagliaja e le mandre" (= ricovero per animali, ma anche costruzioni in pietra: masserie) punteggiano ed animano Vado del Ceraso, Valle di Lelio, la Scampitella, la Gessara e Fontana Fedita (32).
Lungo i bordi della via (33) che unisce Vallata al Pescasseroli - Candela queste "pagliaia" o masserie, abitate fino agli anni 50, sfidano ancora l'ingiuria del tempo per testimoniare la vitalità dei nostri antenati (34).
28. G. Pontano op. cit. libro IV, pag. 95.... cum septem ac quadraginta equiturn turmis ad Acquam Diam profectus est.(= il re Ferdinando giunse ad Accadia con 47 schiere di cavalieri). Era il giorno 8 di agosto 1462.
29. Oggi rimane solo il luogo, detto le "mura"
30. Cfr. La sentenza N°5 del 2 marzo 1810, emessa dalla Suprema Commissione Feudale, riporta l'inventario dei beni di Federico d'Altamura dell'anno 1487, pag. 154: ... Item dentro lo dicto territorio de Vico (= Trevico) è un casale nominato Anzano, quale al presente è disabitato, è della majora Ecclesia de Vico, e tutto lo territorio de dicto casali della Ecclesia de Vico …Et li baglivi (= Esattori) de Vico riscotono la piazza da quelli che nge vendono, comprano, nge la fida dell'erbaggio, acqua, la starza de li metituri secondo rescotono dal territorio de Vico. Per la data 1487 cfr. Volpicella L. Regis Ferdinandi Primi instructionum liber, Napoli, 1816, sub voce Trevico.
31. Archivio di Stato Napoli, Pandetta Amato F. 166/12 pag. 117: ... di poi mi sono conferito in lo 2° feudo nominato Contra seminativo rustico senza vassallaggio iusta li confini di S. Sossio, lo feudo d'Anzano, la strada pubblica e altri confini e riconosciuto e detto feudo sta in loco di buona area parte piano, e parte penninoso et una parte di quello cretoso et incultivabile e quello misurato alla misura ut sopra l'ho ritrovato di moggia ottocentotredici et del seminatorio rende d'ogni tomolo dodici un tomolo dico moggia 813....
Di poi mi sono conferito nel suo feudo nominato S. Pietro e Santa Maria dell'Olivola... senza vassallaggi parte in piano e parte penninoso e parte incultivabile et la terra di Sant'Agata nge pretende servitù da pascolare e ne ve sta lite nel S. C. (= Supremo Consiglio) et dette feudo misurato ut sopra li ho ritrovato di moggia duemilaseicento includendone un bosco de rnoia sessanta incirca, et una vigna di moggie quattordici incirca. Et avendo riguardo alla quantità, qualità e rendita l'apprezzo per ducati dodicimila e cinquanta includendoci l'apprezzo del bosco e vigna, la torre grande, et un cavallerizia cinerea (= luogo ove si allevano e si domano cavalli e nel caso specifico cavalli arabi, cirenei) e non finita collo peso di ducati centoottantacinque l'anno ce se ne pagano di cenzo (=canone) cioè ducati cento e dieci alla chiesa Eccellentissima di S. Lorenzo di Aversa et altri ducati settantacinque al Eccellentissimo Monsignor del monastero di S. Domenico di Napoli ... il di 22 de Aprile 1592
DV. S (= devoto servo) Horazio de clara tavolario napoletano.
E' una copia legale allegata.
32. Archivio di Stato Napoli, Pandetta Amato F. 166/12 pag. 28 e pag. 7
33. Era un braccio di Tratturo largo 24 metri che attraversava Contra, la Scampitella, la Gessara, Croce di Marco, Daniele - Tratturo Pescasseroli – Candela.
34. Vedi fonti di archivio, nota 20