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CAPITOLO II
QUAL’E’ LA VERA ANXANUM ?
Si è accennato subito, nel capitolo precedente, che dei documenti storici innanzi riportati è stata data finora, per Anxanum, una interpretazione erronea ed arbitraria, quanto meno temeraria... Infatti si è detto e scritto, anzi per alcuni è stata riportata come cosa pacifica, che 1’Anxanum di cui parlano i documenti citati sarebbe... l’attuale città di Lanciano!
Confesso che mi trema la mano per timidezza, per paura di essere tacciato di presunzione stupida, quanto meno, nel voler asserire il contrario... Ma ho meditato per anni sui documenti; ho girato e consultato varie biblioteche, da quella Nazionale di Napoli, a quelle provinciali di Avellino, di Foggia, di Benevento, a quella comunale di Lanciano; ho osservato coi miei occhi e toccato con le mie mani reperti archeologici nei dintorni di Anzano di Puglia... E sono sempre più convinto, sempre di più fermo nella mia idea che 1’Anxanum di cui innanzi ho parlato è l’attuale mia Anzano di Puglia, pur se non ubicata allora proprio qui, dove ora si trova Anzano, ma un po’ più ad est-sud-est, nella zona di S. Pietro di Olivola...
Chiedo comprensione per il mio ardire e chiedo di poter esporre con tutta umiltà le mie ragioni. Solleverò un putiferio di proteste, lo so, qualcuno sorriderà con disprezzo e non mi riterrà degno di considerazione alcuna, tanta potrebbe apparirgli assurda la mia temerarietà... Ma si abbia la pazienza - direi: la bontà - di leggere con serenità quanto verrò esponendo e poi, magari, si giudichi con equanimità.
Inizio, dunque, dall’esame del documento del Guarino, innanzi riportato.
Il Guarino parla nell’opera citata di antichità rinvenute in Eclano, Zungoli ed Anzano, centri abitati antichi e vicini fra loro (1): questo fatto è già per se stesso sintomatico, indicativo di quale Anxanum egli intenda parlare e costituisce già un argomento d’un certo valore in nostro favore...; trascrive l’iscrizione in caratteri greco - arcaici (assai difficile da interpretarsi!) e prima di riportarla in latino egli dice testualmente: «Agli inizi di questo secolo, in Anzano, antica metropoli dei Frentani, ora Lanciano (questo inciso «ora Lanciano» è scritto, fra l’altro, con caratteri tipografici diversi), fu scavato un pezzo di marmo ecc. ecc. »; dopo aver riportato e ricostruito l’intera iscrizione in lingua latina (così come da noi è stata riportata al capitolo precedente) soggiunge immediatamente: «Ora bisogna render ragione e spiegazione di ogni singola parte dell’iscrizione, per quanto sarà possibile alle nostre forze, affinché non si pensi che alcunché venga affermato temerariamente».
Purtroppo, però, pur prendendo atto con ammirazione della confessata modestia dell’illustre autore («quoad per vires licebit»), c’è quell’inciso «ora Lanciano» che è aggiunto, in verità, molto temerariamente, molto arbitrariamente, molto erroneamente... Ed è aggiunto, per di più, come si diceva, con caratteri tipografici diversi...
Che ha da vedere Lanciano con Anzano?
Lanciano è una bella, ridente cittadina degli Abruzzi, che conosciamo ed ammiriamo per le sue antichità e per le sue industrie moderne, nonché per l’amenità della sua posizione geografica; Anzano attualmente è un paesetto tra i più depressi del Mezzogiorno d’Italia, ai confini tra Puglia e Campania, con nessuna fonte di ricchezza, all’infuori delle braccia e del cuore dei suoi cittadini, con nessuna risorsa sul piano economico, con solo un bel po’ d’aria fina e di storia che gli compete, che nessuno gli ha mai riconosciuto finora, che noi stiamo mettendo in luce, che noi per primi gli difendiamo a viso aperto!
(1) Vedere: G. Pennetti: Biblioteca Storica della Prov. di Avellino, pag. 16.