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via Aeclanensis o Herculea, scorciatoia della via Appia, che attraverso Eclano, Zungoli, Civita, Anzano, sotto Bisaccia (sub-romulea o «Chiancarelle») andava verso la Puglia centro- meridionale.
Perché le prove siano esaurienti abbastanza ed il nostro ragionamento soddisfi, è bene trattenerci un po’ a questo punto del nostro discorso, su di un altro argomento validissimo, quello del popolo di Ansanto riferito tra i confederati frentani.
Mi riferisco, in proposito, ad un opuscolo ricco di dottrina sotto l’aspetto letterario e storico del nostro compianto compaesano prof. sac. Mariano Melino: «Conflitto di popoli alla venuta di Enea in Italia e la valle di Ansanto nell’Irpinia» (1).
A proposito della valle di Ansanto, dopo aver citato i versi di Virgilio (Eneide, VII, 563-571), egli afferma: « Si è molto discusso sulla posizione della valle di Ansanto... Che il poeta abbia voluto accennare direttamente al lago di Ansanto in Irpinia, lo prova la testimonianza di Cicerone nel De Divinatione I, cap. 36, dove dice: « mortifera quaedam (terrarum) pars est et Ampsancti in Hirpiniis et in Asia Plutonia, loca quae vidimus ».
«E. Plinio nella sua Storia Naturale, I 2”, cap. 93, 95: « item in Hirpinis Ansanti ad Mephitis aedem, lacum quem qui intravere moriuntur».
« Ne è da trascurare, sebbene del 4° secolo dopo Cristo, la testimonianza di Claudiano nel De Raptu Proserpinae: « Ampsanctus tacuit fixo torrente vorago ».
Provato, così, ad abundantiam che Ansanto trovavasi e trovasi in Irpinia, a poca distanza da Anzano di Puglia, come è possibile pensare che gli abitanti di questa Ansanto si siano confederati, allora!, con gli abitanti di Lanciano?... Non se ne deduce, quindi, che l’«Ansano o Anzano dei Frentani» non può aver nulla a che vedere con la Lanciano di oggi negli Abruzzi?
4) Lo storico Giuseppe Pennetti, nella sua non voluminosa, ma pur ponderosa opera « Biblioteca storica della Provincia di Avellino », a pag. 16, n. 112, riferendo dell’opera di Raimondo Guarino, a proposito di Anzano, dice che l’opera stessa parla « di antichità rinvenute in Anzano, Eclano e Zungoli»... Dunque, per il Pennetti e per lo stesso Guarino, l’iscrizione riportata viene ritenuta come « antichità rinvenuta in Anzano »... E si badi bene: l’Anzano di cui si parla dal Pennetti e dallo stesso Guarino è Anzano degli Irpini, ora Anzano di Puglia!
5) La qualità del marmo di quella lapide vien riferita dal Guarino di un colore sui generis, piuttosto nero: corrisponde pienamente a molti altri pezzi di marmo rinvenuti nei dintorni dell’attuale Anzano, ultimo un pezzo con iscrizione non completa, indecifrabile, venuto fuori ultimamente, per caso, di colore quasi nero, che trovasi presso chi scrive... Con ciò non si vuol dire, evidentemente, che marmo dello stesso colore non possa e non debba trovarsi pure in Lanciano; si vuol solamente aggiungere agli altri argomenti una piccola conferma indiziaria!
6) Per mantenersi fedele al suo assunto, alla temeraria ed erronea affermazione che è costretto a fare con quel poco fortunato inciso, il nostro Autore, il Guarino, dimostra chiaramente di fare sforzi erculei per dare una interpretazione coerente a tutto il contesto dell’iscrizione: una volta costretto ad ammettere di gran malavoglia (è questo che penso io, come dirò in seguito! A leggerlo bene, del resto, il Guarino fa vedere che ha dovuto ingoiare un rospo...), una volta costretto ad ammettere, dicevo, con l’inciso incriminato che « Anxanum » è il «nunc Lanciano», egli con evidenti sforzature letterarie, con una critica filologica che appare stonata e piuttosto inconcludente, perché fa acqua da ogni parte, cerca di dare una spiegazione organica all’iscrizione, ma non convince affatto alcun lettore. Dirò di più, a suo onore: neanche egli è convinto di quanto è costretto a scrivere, come spiegherò meglio in seguito.
7) Dulcis in fundo... La lapide marmorea - dice il Guarino - fu scavata e ritrovata « agli inizi di questo secolo » (1800) nell’«agro di Anzano, ora Lanciano».
Chi non vede la contraddizione palese, lampante, in queste parole?... Agli inizi dell’800, come del 700, come del 600, come del 500, Lanciano era Lanciano e non Anzano... Ora, se la lapide marmorea fosse stata trovata a Lanciano, perché avrebbe detto « nell’agro di Anzano »?
(1) Avellino - Tipografia Pergola, 1930, oppure presso la Biblioteca Provinciale.