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E’ di Anzano, di questo «tranquillo villaggio a cui fiorisce tanta per le colline primavera», che parla l’iscrizione... E ciò vorremo provare innanzi tutto con argomenti validi desunti dallo stesso testo del Guarino, che abbiamo sott’occhio, poi con prove storiche ed archeologiche, infine - nel capitolo seguente - con la facile confutazione delle argomentazioni avverse.
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• 1) «Anxanum» è detta dal Guarino «cittadella antichissima dei Frentani»... Non v’è storico antico o moderno che non ammetta che i Frentani furono un popolo immigrato nel Meridione d’Italia, come i Sanniti e coi Sanniti, e stabilitosi lungo i bacini del Frento o Fortore, da cui trassero il nome.
- La «Enciclopedia Treccani» (1936) riporta con l’autorità che le è propria: « Frentani: Gruppo etnico sannita che abitava nei bacini del Frento (odierno Fortore) donde trassero il nome... Città principali: Anxanum e Larinum nell’interno; Ortona e Buca sul mare. Larinum sembra abbia, però, mantenuto sempre una posizione a se; sempre infatti si fa distinzione fra fines Anxanorum e fines Larinatium, e nella spartizione di Augusto il suo territorio è assegnato alla 2” regione, mentre i Frentani furono incorporati nella 4”. La denominazione di Castel Frentano presso Lanciano è completamente moderna ». (Il corsivo è nostro).
- Il Mommsen nella monumentale «Storia di Roma Antica» (UTET - Torino: Vol. I, pag. 109) scrive: « Nello stesso modo dallo stipite comune (i Sanniti), si ramificarono le altre piccole popolazioni, come per esempio i Pretuziani presso Teramo, i Vestini a piè del Gran Sasso, i Marrucini presso Chieti, i Frentani sul confine della Puglia, i Peligni sul monte Maiella, finalmente i Marsi intorno al lago Fucino in contatto coi Volsci e coi Latini ».
- Presso gli scrittori antichi Tito Livio, Plutarco, Dionigi d’Alicarnasso, Polibio ed Appiano si parla dei Frentani: è detto da tutti che sono un popolo confinante coi Sanniti e con l’Apulia.
Se, dunque, i Frentani abitavano quelle zone che tutti indistintamente riconoscono; se « Anxanum » è l’«oppidum Frentanorum» che ha da vedere Lanciano, posta negli Abruzzi a tanta distanza dal Fortore, dal Sannio e dall’Apulia?
2) L’iscrizione riportata dal Guarino viene esplicitamente detta dallo stesso autore scritta «in caratteri greco - arcaici, con chiara espressione greca».
Nell’estremo sud d’Italia, nella Magna Grecia, o fra popoli vicini e confinanti con la Magna Grecia, ad Anzano attuale, non negli Abruzzi, a Lanciano, è ammissibile una iscrizione «con chiara espressione greca»!
3) Nell’iscrizione si parla di «Ortona» (Ortonatium ad litus adiacentium: è l’antichissima Ordona, non lontana, ma adiacente al litorale del mare, mentre Ortona a Mare non è adiacente «ad litus», ma si trova «in litore» maris, sulla spiaggia, ed è quindi adiacente al mare. Non è così?), di «Romulea» (inconfutabilmente è Bisaccia), di «Ferento» (Orazio parla dell’umile Ferento presso Venosa), di «Anxanto» (la valle di Ansanto, nella zona tra Rocca S. Felice e Villamaina, di cui parla Virgilio), di «Aterno» (non potrebbe essere Acerno?): son tutte località del Meridione, più o meno nei dintorni di Anzano, messe quasi a circonferenza intorno ad Anzano... Lo stesso Guarino, del resto, parlando di Romulea dice trattarsi di Bisaccia e si domanda come potevano confederarsi fra loro, in quei tempi, gli abitanti di Bisaccia con quelli di Lanciano lontanissima; ricorre, non sapendo né potendo trovare altra ragione, all’odio comune contro Roma e con tale giustificazione non solo non soddisfa affatto il lettore che conosce le distanze enormi per quei tempi fra Bisaccia e Lanciano, ma cade in contraddizione con se stesso, in quanto, dicendo altrove che l’iscrizione è in caratteri greco-arcaici, deve dedursi che trattasi di epoca anteriore alle lotte ed agli odi dei popoli italici contro Roma.
La risposta, invece, logica e soddisfacente sotto tutti i punti di vista è quella data da noi: tutti i centri menzionati nell’iscrizione, Ordona ed Aterno compresi, si trovano nei dintorni immediati di Anzano, cui fanno quasi circolo, o non troppo lontani da esso, lungo la linea di quella che fu poi la