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Anzano nella realta meridionale
UNA POLITICA PER IL TERRITORIO
Spesso tutta la realtà del nostro Mezzogiorno d'Italia e del suo mondo rurale è presentata o nella retorica di ampollosi discorsi o nell'arida rilevazione di dati globali, di relazioni o studi e sempre o comunque vien data una immagine dolente e triste. Un'analisi economico-sociale di ciascuna situazione ambientale di base offrirebbe un quadro più aderente e palpitante della vita che vi si svolge e di certo la configurazione di questa parte del nostro Paese non verrebbe, a volte, considerata frazione staccata dal corpo vivo della società e della struttura nazionale.
È in questa analisi che più concretamente si manifesta buona parte del nostro migliore tessuto sociale e se questa avesse più dignitosa considerazione certamente potrebbe esplicare un ruolo più aderente e rispondente, oltre che evolversi in senso positivo e nell'interesse generale.
Di questi ambienti di base, i nostri piccoli Comuni, per lo più montani, chi non ne ha respirato l'atmosfera non se ne raffigura neppure la vera attuale fisionomia e troppo spesso, anche chi vi ha vissuto, ha lasciato che il tempo cancellasse un'esperienza in fondo amara.
Ma molti ricordano e possono confrontare immagini del passato e realtà di oggi, constatando le profonde trasformazioni strutturali e sociali avutesi negli ultimi anni e anche sensibile evoluzione economica, spesso vistosa, ma pur sempre fragile, nelle pur troppo mutevoli vicende dei sistemi econometrici moderni.
Tanta povera gente, nel suo duro e lungo cammino della speranza, ha modellato il proprio modo di vivere a somiglianza di esempi più evoluti e più felici ed in senso assoluto ha determinato il progresso, ma in termini relativi, in connessione, cioè, ad un mondo che ha rincorso il benessere e lo sviluppo, sociale ed economico, il rapporto non è forse o certamente migliorato in misura proporzionale.
Quel mondo che ha perduto i suoi connotati originari non ha in definitiva trovato un adatto inserimento nel contesto sociale ed è più in una condizione di imitazione che di integrazione con esso. La soluzione dei problemi di questi piccoli ambienti prevalentemente rurali non può sfuggire a questa fondamentale esigenza di integrazione. È necessario però assimilare la reale e intima natura di queste parti, che devono amalgamarsi in una società più omogenea e in fondo più giusta.
E' pertanto sotto questo punto di vista che si offre in maniera sincera e disinteressata una testimonianza di quel che è Anzano di Puglia oggi dopo le ultime vicende e circa un decennio di vita amministrativa, ciò senza assolutamente avere le pretese di aver risolto o risolvere i problemi radicali accennati sopra, ma col solo intento di dare una indicazione e di tracciare un metodo di lavoro amministrativo che col tempo, integrandosi con quello di altri Comuni vicini, possa avviarsi, or che si è costituita la Comunità montana del Sub-Appennino Dauno Meridionale, della quale fa parte, a risolvere i complessi e pesanti problemi di tutto l'intero territorio.
Il Comune di Anzano, infatti, con legge regionale n. 9 del 5-9-1972 fa parte, unitamente ad Accadia, Candela, S. Agata, Rocchetta.S. Antonio, Orsara, Deliceto, Panni, Monteleone, Troia, Bovino, Celle S. Vito, Faeto, Castelluccio Valmaggiore, della Comunità Montana del Sub-Appennino Dauno Meridionale, con sede in Bovino. La chiave di volta, in sintesi, di questo processo di integrazione economica e sociale del Comune, non è tanto strettamente legato ad uno spirito « campanilistico » di risoluzione dei problemi locali, quanto nel concepire ed affermare una linea di scelte politiche per valorizzare il territorio, nella sua complessa e multiforme problematica.
E' questa, oltre che una indicazione, un auspicio valido oggi, ma ancor più importante per un prossimo domani e per le giovani generazioni. Dando uno sguardo ai dati più salienti, che caratterizzano il Comune nella sua entità territoriale possono ricavarsi considerazioni e aspetti che di certo portano a constatare una situazione amara e pesante, per la quale occorrono analisi approfondite e interventi impegnativi, soprattutto in ordine ai rapporti uomo-territorio, alle scarse risorse economiche e patrimoniali esistenti nel territorio, alle possibilità occupazionali ecc.