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CAPITOLO V
ANXANUM RESTA QUAL’ERA
ANZANO, STORIA E TRADIZIONE
Alla fine del I capitolo s’è detto che i Frentani, e con essi i cittadini di Anxanum o Anxanenses (Anzanesi), ottenuta con la guerra sociale la tanto bramata cittadinanza romana, divennero parte della Repubblica Romana, furono assorbiti pian piano dai Romani, seguirono le loro sorti, scomparvero come popolo.
E’ facile immaginare quale sia stata la loro storia successiva: la storia di Roma, nell’era della Repubblica, dell’Impero, della decadenza, in chiave di semplici comparse e per nient’affatto di protagonisti... Né v’era motivo alcuno perché per tanti secoli apparissero ancora sulla ribalta della storia! Ciò che avvenne per loro, del resto, avvenne per tutti i popoli italici...
Anxanum, dunque, è continuata a vivere non più come la metropoli d’un popolo a se stante, ma come una comune città romana che si andava man mano eclissando; è vissuta così per secoli...
Quando la nuova luce di Cristo e la sua nuova legge di amore si sono diffuse in Italia per opera degli Apostoli e dei loro discepoli e successori, in Anzano s’è formata una comunità cristiana: ciò risulta, e dalla storia della penetrazione evangelica nell’Italia Meridionale (Napoli e Pozzuoli, Taranto, Conza della Campania, Benevento... ebbero fiorenti comunità cristiane sin dai primissimi secoli dell’era cristiana), e dalla tradizione. Per Trevico, in particolare, «si vuole che intorno al 508 questa terra sia stata convertita al cristianesimo a mezzo di S. Marco e compagni, tra cui S. Canzio e S. Tommaso che furono vescovi tutti e tre: il primo nella medesima Trevico, il secondo di Acerenza ed il terzo di Benevento, come si legge nel Martirologio del 1° settembre»(1). Per Anxanum riterrei senza difficoltà che, o fu evangelizzata in quell’epoca, per essere tanto vicina a Trevico da diventarne una frazione, o, come dice Lorenzo Agnelli nell’opera più volte citata, « la chiesa dedicata a S. Pietro Apostolo (quella di S. Pietro d’Olivola, dove era ubicata Anxanum) potrebbe accennare al primo secolo cristiano».
La tradizione quando è autentica e retta, non inquinata da sovrastrutture deformanti, è fonte della storia; quando risponde ai fatti storici e riesce a spiegarli, a giustificarli, allora, come in un interscambio vicendevole, conferisce luce e spiegazione al fatto storico e ne riceve, a sua volta, conferma ed autenticità: è proprio questo il caso della storia e della tradizione di Anzano, in quanto la tradizione ci spiega alcuni fatti storici che diversamente resterebbero incomprensibili e la storia ci dà conferma della tradizione dandole il sigillo dell’autenticità.
E’ storica l’esistenza antichissima di Anxanum che pian piano, col passar dei secoli, col trasformarsi della lingua latina in lingua vernacola, diventa Anzano ed Ansano; è storica l’origine antica di Anzano di Puglia, com’è ammesso da tutti gli scrittori dell’antichità e dai tanti reperti archeologici, nonché dai documenti storici che citerò ancora; la tradizione orale verrà ora a spiegarci, a darci luce, a confermare come e perché l’antichissima Anxanum sia diventata l’attuale Anzano...
E’ innegabile che l’uso ed il culto delle sacre Immagini risalgano agli inizi del Cristianesimo, anche se l’uso ha preceduto storicamente il culto: le molteplici pitture delle catacombe, le sculture dei sarcofagi cristiani, alcune statue del Buon Pastore dicono chiaramente che la Chiesa ha fatto uso delle immagini fin dalle origini... E da allora tutta la cristianità ha usato e venerato in modo speciale l’immagine della Madonna, da quella che si credeva dipinta da S. Luca alle numerosissime altre immagini in pittura e scultura, che si trovavano, in oriente ed in occidente, presso ogni comunità cristiana sotto tanti titoli, in tante forme: la chiesa è nata, s’è diffusa e sviluppata sotto lo sguardo e la protezione della Madonna!
( 1) Cfr. Carlo Petrilli: Trevico nella storia e nella tradizione - Trevico, 1969.