Sbandata, disperata, mezza nuda...; un polverone che ti acceca, boati di case che si accasciano sepolta tanta gente tra le macerie! Quanti ne mancarono all’appello...: anche tu Genoveffa, mia compagna di giochi stesa per terra avanti la tua casa inerte, senza vita sola col pianto della tua mamma... anch’io ebbi una lacrima per te! Passai quel giorno tremendo tra dolore, spavento, terrore tra pianto e disperazione con un nodo alla gola continuo che non mi lasciava... nodo che questa notte ho risentito...con ambascia..: mi sono svegliato d’improvviso... eh sì poco dopo la mezzanotte... ho rivisto tutti quei morti quell’immane disastro... oggi...come ieri!
Il paesello fu ricostruito sorsero le “casette antisismiche”: la vita ricominciava come prima l’uomo sudava nei campi, sempre magro il raccolto! Altri terremoti son seguiti meno disastrosi del primo: il paesello sempre di nuovo a nuovo tanto che non lo riconosco più: solo il cimitero è sempre lì a fondo valle visibile da ogni lato sempre uguale...che attende sempre! Tutte case nuove, strade nuove ma pochi gli inquilini, solo vecchi...i giovani fuggono: l’antica miseria è sempre lì... Questo è il problema del Sud sempre immutato nel tempo, lo scuotono solo i terremoti...!
Un sogno
In sogno… questa notte...: mi rivedo bambino tra i miei compagni di gioco... sfrenato a scorrazzare per le vie del mio paesello....! Li rivedo tutti i miei ragazzi Belli, spensierati, allegri A fare chiasso, a vociare A chiamarci, a rincorrerci
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A fare lotte… Andare per i prati… A raccogliere frutti...fiori!
Vedo anche te… Che mi appari sul davanzale Della tua casetta, minuta, biondina, lesta, volitiva calma, mesta, sorridente... i tuoi occhi azzurri brillanti pieni di vita…, che segui invidiosa da lontano i tuoi cari discoli monelli...: vorresti venire anche tu... ma la tua mamma non lo permette! Ti rivedo stanca, forse Per le tue faccende di casa, in cerca di qualcosa di misterioso forse che ti sollevi, che ti estranei che ti porti nel mondo delle fate con le ali della fantasia nel paese dei balocchi nel paese dei sogni della tenerezza...dell’amore forse! Eh si, sei andata presto lassù, un giorno ci lasciasti all’improvviso...: il terremoto...una notte tremenda...: stesa per terra, muta, senza vita ti ho visto la mattina... mi fermo...ti guardo... ti piango...scappo via...; hai portato con te anche il segreto... che non mi hai mai detto e che tenevi solo in te...per me!
D’improvviso mi sveglio tra sogno e realtà...: una vita lunga ho trascorso fatti su fatti...delusioni anche tra amore e dolore tra studio e lavoro tra casa ed affetti. Eppure quei tempi li vivo ancora e li rivivo in me ieri come oggi sempre lì nel mio cuore...: dolci, cari, innocenti ricordi!
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