da ringraziare il terremoto!
Eppure tutta così abbellita sei solitaria e muta: si sentono perfino le mosche che ronzano...! Tutto tace, finestre e balconi chiusi, nessuno per strada; nessuna gallina che col suo “verso” annuncia giuliva il suo nuovo “cocco” fresco, olezzante, saporoso...; nessun asino o mulo carico di provviste che vien dalla campagna; nessun cane che va a zonzo per le strade; nessun porcellino di Sant’Antonio che cresce passando di casa in casa...! C’è silenzio di tomba...! Mancano le nostre mamme che si chiamavano, chiacchieravano pettegolavano...; manca la mia vecchia casa dove sono nato...; manca la mia piccola terrazza “la mia loggia” con fiori variopinti, odorosi che il mio papà teneva gelosi e che io non volevo innaffiare...: fa “loggia” sulla quale studiavo, dove ho preparato tanti esami di medicina...; mancano le voci stridenti di tutti noi ragazzetti che scorrazzavamo allegri, festosi, dispettosi...: manca la vita...ecco tutto! Il cuore mi si stringe, un nodo alla gola mi opprime...!
Oh cara la mia vecchia “Via lunga” non sei più tu, sei un’altra... non voglio più vederti così non tornerò più da te...; vivrò solo nel mio dolce ricordo dei miei tempi che furono, quando c’era vita, anche se più misera, vita comunque tranquilla serena… felice! Eh sì, si era “allora” felici con poco!
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La mia “loggia”
Come ricordo la mia “loggia” al paese... croce e delizia nel contempo! Era un terrazzino pieno di fiori di campanule celesti, di garofani, ricco di sole, di luce, di aria, dove trascorrevo i miei giorni a studiare, a pensare, a meditare: sogni di gioventù tra poesia e realtà tra pensieri e sospiri..., ma soprattutto di studio... quanti esami ho preparato lì sopra, solo con la mia “patologia” con le mie speranze con le amarezze della guerra! Era una delizia, un paradiso... dominavo tutto il paese.. . mi sperdevo tra il verde delle colline, nel cielo azzurro di giorno tra le stelle lucenti di sera,.. e la luna che mi faceva compagnia! La loggia mi portava fortuna... la consideravo tutta mia ne ero anche geloso... anche se mi pesava ogni sera per l’acqua che dovevo portare ai miei fiori assetati...: il mio successo nella vita è solo lì… in quella loggia...!
Ora la loggia non c’è più... il terremoto ha tutto distrutto, tutto nuovo... tutto vuoto.., tutto non mi dice più niente mi rattrista soprattutto..., solo la memoria mi consola, solo il ricordo del passato, dei miei affetti sopiti mi ridà ancora vita mi fa ritornare bambino... a sognare come allora... ancora così...!
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