L’arciprete
Don Rocco…l’arciprete il nostro parroco... che da circa sessant’anni onora la nostra Chiesa...: è sempre li solenne, austero nei suoi paramenti sacri con la sua voce rauca, cavernosa a spiegare il Vangelo ad ammonire, a richiamare a parlare di doveri, di fede! In lui è tutta la storia del paese, tutti ci immedesimiamo in lui... fatti allegri, fatti dolorosi... sempre lui in mezzo: battesimi, cresime, matrimoni morte... tutto da lui viene sancito, per tutti sempre la sua buona parola di sollievo, di appoggio, di sprone, di conforto soprattutto! Vita modesta, morigerata la sua, vita attiva anche nei rapporti con tutti nei modesti giochi della politica paesana nel rispetto reciproco, nella coerenza della fede della parola del Vangelo! Ora ha più di ottant’anni e continua ancora così, sempre al suo posto... non ha sostituti... mancano i preti purtroppo... questo è anche progresso...! Eppure anche vecchio è sempre il nostro parroco, come faro di luce che illumina, che protegge che dispensa amore, pace: è il vecchio in mezzo a tanti vecchi... questa la vita di oggi in paese... “soldato di Cristo” sino alla fine!
Festa di San Rocco
Oggi festa di San Rocco al mio paese... festa che di anno in anno si ripete puntuale; un vero richiamo per tutti i paesani sparsi qua e là...; festa solenne di fine raccolta quale ringraziamento al Santo anche se magre sono spesso le annate;
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festa di comunione di affetti, del ritorno in famiglia alla casa dei vecchi genitori; festa dell’estate che sta per finire della semina che sta per iniziare... festa della natura che si rinnova!
Festa modesta quest’anno, però lunga è stata la processione quale devozione perenne al Santo. Eh sì, grandiosa era la festa una volta...: c’era la grande fiera del bestiame ove una stretta di mano sanciva il contratto di acquisto; numerosi erano i muli addobbati a festa carichi di sacchi di grano che precedevano la processione quale dono al Santo per la sua festa; infinite erano le bandierine rosse issate sui covoni di grano sulle aie festose quale protezione del Santo; luminarie a non finire che con luci a diversi colori illuminavano festose tutte le strade; bancarelle su bancarelle con torroni, noccioline e mercanzie tra le più varie; ma vanto per ogni festa era la banda musicale... quella famosa... quella con cento elementi che di giorno a gruppi girava per le strade e di sera suonava in orchestra...: la lirica...che passione... tutti attenti, ansiosi ad aspettare quegli “a solo” della prima cornetta... tutto era silenzio a quel momento...!
Ah sì, ricordo... proprio cinquant’anni fa... erano gli ultimi “a solo” della cornetta... ed io me li gustavo con delizia... quando mi si avvicinò una vecchietta che mi pregò di andare subito a casa... il marito era grave...! Ero laureato da circa un mese mi credevano già grande clinico... non avevo ancora fatto una visita...! Solerte, ma titubante, andai...: un blocco di urina da ipertrofia prostatica... in un buco di miseria, di squallore... di fetore... mi porse egli stesso un catetere... che non avevo mai applicato ad un malato... ricordavo solo una lezione in proposito...!
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