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Poiché il popolo di Accadia oppose agli Aragonesi una resistenza veramente eroica per ben 19 giorni, sollecitato ma non aiutato da Orsini del Balzo, principe di Taranto, e dal duca Giovanni d’Angiò, è facile immaginare quanto il popolo di Anzano e le sue terre abbiano sofferto in quei giorni: furono razziate tutte le campagne intorno al paese per largo raggio, furono commessi abusi d’ogni genere... Solamente quando, dopo 19 giorni di durissimo assedio, Accadia fu presa e quasi distrutta totalmente da quelle orde mercenarie e fameliche e tutta l’ira vendicativa si riversò su di essa, solamente allora il popolo di Anzano potè in qualche modo respirare e cercare di riprendersi: mors tua, vita mea, poterono in certo modo dire gli anzanesi verso gli accadiesi, coi quali, a differenza degli altri paesi circonvicini, hanno nutrito sempre sentimenti di particolare affinità di carattere e di bontà, anche se non di lingua... Ed anche se Accadia, in quella occasione, si considerò quasi del tutto morta, Anzano poco le fu da meno…
E continuò a vivere, Anzano, la sua vita grama, di lavoro e di soggezione feudale, chè i terreni appartenevano nella quasi totalità a pochissime famiglie di signori o padroni... Ma la gente del popolo fu sempre tanto buona, mangiava il suo pane duro fatto solamente di farina di granone, o di ceci e finanche di avena (il conosciutissimo «parruozzo» di allora!), ma non si ribellò mai, a quanto risulta, non si rese mai celebre per atti di ribellione o di pubblica insofferenza. Per secoli non si ha notizia alcuna che possa interessare la storia; si ha tanto materiale, invece, riguardante usi e costumi, fatti e misfatti di ordine sociale e culturale, non pertinente prettamente alla storia, che sarebbe bene sviluppare e far conoscere in altra sede...
Dall’archivio della Casa Comunale possono essere desunti pochi dati, giacché i primi registri civili rimontano, come si sa, al 1810, quando si ebbe l’autonomia da Trevico.
A proposito di detta autonomia, per maggiore precisazione storica, è da notare questo:
1) I registri di nascita e di morte dello Stato Civile di Anzano riportano sul frontespizio questa dicitura:
- per gli anni 1810 e 1811: Provincia di Principato Ultra (Avellino) - Distretto di Ariano - Università (Comune) di Anzano;
- dall’anno 1812 : Provincia di Capitanata (Foggia) - Distretto di Bovino - Comune di Anzano.
E’ segno che, pur essendo passato Anzano nel 1910 con la provincia di Foggia, appena ottenuta l’autonomia, per lo Stato Civile ha continuato a dipendere dal Tribunale Distrettuale di Ariano che a sua volta era ed è nella provincia di Avellino.
2) Il registro parrocchiale di Battesimi, redatto con fogli bollati del Regno di Napoli e Sicilia, dal 17 ottobre 1793 (primo atto registrato) fino al 26 luglio 1810 riporta sempre questa dicitura: Io Ciriaco Rossi Cappellano Curato di questa chiesa di S. Maria di Anzano della Città e Diocesi di Trevico (cioè appartenente alla città e diocesi, quindi frazione di Trevico e diocesi di Trevico) ho battezzato ecc. ecc.;
- dal 10 agosto 1810 in poi riporta sempre quest’altra dicitura, ad ogni atto di battesimo: Io Ciriaco Rossi Cappellano Curato di questa chiesa di S. Maria di Anzano, della Diocesi di Trevico ecc. ecc.
E’ segno, questo, che la data precisa dell’autonomia di Anzano da Trevico deve assegnarsi non al 1 gennaio, ma al 1 agosto 1810.
Demograficamente Anzano ha avuto un incremento continuo e costante fino agli inizi di questo secolo; cogli inizi di questo secolo e del primo flusso migratorio ha mantenuto un lieve aumento; col grande flusso emorragico-migratorio del secondo dopo guerra è andato sempre più decrescendo e sarebbe paurosamente e mortalmente continuato, se le migrazioni stagionali verso la Svizzera e la Germania non fossero venute in questi ultimi anni non a sradicare il bubbone migratorio dalle radici, ma a contenere la perdita definitiva di nostri concittadini.
Ecco qui di seguito i dati eloquenti della popolazione residente:
Anno 1810, abitanti 1835; anno 1863, abitanti 2247; anno 1875, abitanti 2458; anno 1888, abitanti 2758; anno 1936, abitanti 3342; anno 1938, abitanti 3598; anno 1951, abitanti 3550; anno 1956, abitanti 3650; anno 1960, abitanti 3600; anno 1962, abitanti 3353; anno 1963, abitanti 3320; anno 1964, abitanti 3171; anno 1968, abitanti 3099; anno 1972, abitanti 2560; anno 1975, abitanti 2556.